Da dove proviene il pesce che mangiamo?


Gli operatori della filiera sono tenuti ad assicurare la tracciabilità del prodotto ittico, mentre il ruolo delle autorità è quello di controllare che ad ogni passaggio della commercializzazione le informazioni relative alla denominazione commerciale, al metodo di produzione e alla zona di cattura siano disponibili.

Sulle etichette del pesce dobbiamo trovare:

  • il nome scientifico e comune: esempio: Aragosta mediterranea  (Palinurus elephas). Può anche essere esposto un cartello nel comparto che si ricollega alla denominazione del prodotto ittico;
  • il prezzo al chilo
  • se il prodotto è fresco o decongelato
  • se allevato oppure pescato con la zona di cattura e gli attrezzi usati per la pesca
  • la zona in cui il prodotto è stato catturato o allevato e la categoria di attrezzi da pesca usati nella cattura di pesci, esempio:

– Zona FAO n° + nome mare, nome oceano

– Pescato in acqua dolce (es. Lago di Garda)

– Allevato in FAO n°+ nome mare, nome oceano

– Allevato in (paese UE di allevamento);

L’indicazione della zona di cattura con il solo riferimento alla “Zona FAO …” è ammessa tra operatori commerciali ma non in fase di vendita al consumatore finale. Il venditore al dettaglio può limitarsi a citare la zona FAO sui cartelli di vendita dei prodotti sfusi, secondo una circolare ministeriale, solo se nel locale è esposta la carta geografica FAO (in modo che il consumatore possa facilmente intendere il mare di provenienza). È quindi facoltà del venditore indicare una zona di cattura più dettagliata (ad esempio, nella Zona FAO n. 37, Mar Adriatico).

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La FAO, Food and Agricoltoure Organization è un ente dell’ONU  che si occupa del settore alimentare ed agricolo. La FAO, cui partecipano quasi tutti paesi del mondo ha sede a Roma ed ha suddiviso la Terra in tante zone di pesca, ognuna identificata da un numero.

*Approfondimenti sulle divisioni del Mediterraneo (scorri alla fine dell’articolo)

Per gli attrezzi di pesca, alcuni esempi sono:

  • Sciabiche
  • Reti da traino
  • Reti da imbrocco e reti analoghe
  • Reti da circuizione e reti da raccolta
  • Ami e palangari
  • Draghe
  • Nasse e trappole

Quando avviene la vendita al consumatore finale o a una collettività di un misto di specie identiche il cui metodo di produzione è diverso, occorre indicare il metodo di produzione di ogni partita.

Quando avviene la vendita al consumatore finale o a una collettività di un misto di specie identiche le cui zone di cattura o i cui paesi di allevamento sono diversi, occorre indicare almeno la zona della partita quantitativamente più rappresentativa, con l’avvertenza che il prodotto proviene anch’esso, quando si tratta di un prodotto della pesca, da zone di cattura diverse e, quando si tratta di prodotti d’allevamento, da paesi diversi.

Lo Stato membro può esonerare dagli obblighi i piccoli quantitativi di prodotti venduti direttamente dal peschereccio al consumatore, purché non superino il valore di € 50 al giorno.

Se il pesce è un ingrediente di un altro alimento, cotto o crudo, sul cartellino può figurare  la denominazione “pesce“, purché la denominazione e la presentazione di tale alimento non facciano riferimento a una precisa specie di pesce; diversamente è necessario precisare anche il nome scientifico.

Tutte queste informazioni, insieme a qualche conoscenza sulla stagionalità del pesce, permettono di fare scelte consapevoli. Queste regole valgono per pesci, molluschi e crostacei freschi o congelati, interi o lavorati (trasformati in trance e filetti), ma non per piatti pronti e prodotti inscatolati – per esempio il tonno in scatola.

* Il Mediterraneo occidentale (Sotto zona Fao 37.1) comprende le seguenti divisioni:

a) Baleari (Divisione 37.1.1)

Le acque del Mediterraneo occidentale delimitate da una linea che parte dalla costa africana e precisamente dalla frontiera algerino/tunisina e che prosegue consecutivamente nelle seguenti direzioni: verso nord fino a 38°00′ latitudine nord; verso ovest fino a 8°00′ longitudine est; verso nord fino al 41°20′ latitudine nord; verso ovest, lungo una linea lossodromica fino alla costa continentale situata all’estremità orientale della frontiera tra Francia e Spagna; seguendo la costa spagnola, fino a Punta Marroqui; verso sud, lungo il 5°36′ longitudine ovest, fino alla costa africana; verso est, seguendo la costa africana, fino al punto di partenza.

b) Golfo del Leone (Divisione 37.1.2)

Le acque del Mar Mediterraneo nord-occidentale delimitate da una linea che parte dalla costa continentale dell’estremità orientale della frontiera tra Francia e Spagna e che prosegue consecutivamente nelle seguenti direzioni: verso est, lungo una linea lossodromica, fino a 8°00′ longitudine est e 41°20′ latitudine ovest; verso nord, lungo una linea lossodromica, fino alla costa continentale della frontiera franco-italiana; verso sud-ovest, seguendo la costa francese, fino al punto di partenza.

c) Sardegna (Divisione 37.1.3)

Le acque del Mar Tirreno e le acque adiacenti limitate da una linea che parte dalla costa africana alla frontiera algerino/tunisina e prosegue consecutivamente nelle seguenti direzioni: verso nord fino a 38°00′ latitudine nord; verso ovest fino a 8°00′ longitudine est; verso nord fino a 41°20′ latitudine nord; verso nord, lungo una linea lossodromica, fino alla costa continentale della frontiera tra Francia e Italia; seguendo la costa italiana, fino a 38°00′ latitudine nord; verso est, passando per il punto situato a 38°00′ latitudine nord, fino alla costa della Sicilia; seguendo la costa settentrionale siciliana, fino a Trapani; lungo una linea lossodromica, fino a Capo Bon; verso ovest, seguendo la costa tunisina, fino al punto di partenza.

Il Mediterraneo centrale (Sottozona 37.2) comprende le seguenti divisioni:

a) Mar Adriatico (Divisione 37.2.1)

Le acque del Mar Adriatico a nord della linea che parte dalla frontiera tra l’Albania e l’ex Repubblica iugoslava sulla costa orientale del Mar Adriatico e prosegue verso ovest, fino alla Testa del Gargano sulla costa italiana.

b) Mar Ionio (Divisione 37.2.2)

Le acque del Mediterraneo centrale e le acque adiacenti delimitate da una linea che parte da 25°00′ longitudine est sulla costa dell’Africa settentrionale e che prosegue consecutivamente nelle seguenti direzioni: verso nord fino a 34°00′ latitudine nord; verso ovest fino a 23°00′ longitudine est; verso nord fino alla costa della Grecia; seguendo la costa occidentale greca e la costa albanese, fino alla frontiera tra l’Albania e l’ex Repubblica iugoslava; verso ovest fino alla Testa del Gargano sulla costa italiana; seguendo la costa italiana, fino a 38°00′ latitudine nord; verso ovest, lungo 38°00′ latitudine nord, fino alla costa della Sicilia; seguendo la costa settentrionale della Sicilia, fino a Trapani; da Trapani, lungo una linea lossodromica, fino a Capo Bon; verso est, seguendo la costa settentrionale dell’Africa, fino al punto di partenza.