Dal 2014 lotta integrata obbligatoria


Dal 1 gennaio 2014 è obbligatoria la lotta integrata per gli agricoltori italiani. La normativa è di riferimento è il Regolamento (CE) n. 1107/2009 del Parlamento Europeo, in Italia è il Decreto Legislativo n. 150 del 14 agosto 2012 che contiene riferimenti e le linee di attuazione di una normativa che punta a ridurre i rischi e gli impatti sulla salute umana, sull’ambiente, sulla biodiversità e promuovere l’applicazione della difesa integrata nonché di approcci alternativi o metodi non chimici in agricoltura.

Di seguito un breve elenco dei principi di difesa integrata (contenuti nell’allegato III del D.Lgs 150 del 2012):

prevenzione e soppressione di organismi nocivi promuovendo pratiche quali:

  • rotazione colturale
  • utilizzo di tecniche colturali adeguate (ad esempio falsa semina, date e densità della semina, sot- tosemina, lavorazione conservativa, potatura e semina diretta)
  • utilizzo, ove appropriato, di «cultivar» resistenti/tolleranti e di sementi e materiale di moltiplicazione standard/certificati
  • utilizzo di pratiche equilibrate di fertilizzazione, calcitazione e di irrigazione/drenaggio
  • prevenzione della diffusione di organismi nocivi mediante misure igieniche (per esempio mediante pulitura regolare delle macchine e attrezzature)
  • protezione e accrescimento di popolazioni di importanti organismi utili

monitoraggio degli organismi nocivi;

applicazione delle misure di controllo in base ai valori di soglia;

preferenza, rispetto ai metodi chimici, di metodi biologici sostenibili, mezzi fisici e altri metodi se consentono un adeguato controllo degli organismi nocivi; 

preferenza di prodotti fitosanitari selettivi,che arrechino minimi effetti sulla salute umana, gli organismi non bersaglio e l’ambiente;

utilizzare prodotti fitosanitari in modo ridotto, riducendo la frequenza dei trattamenti o ricorrendo a trattamenti localizzati, avendo cura che il livello di rischio per la vegetazione sia accettabile e che non aumenti il rischio di sviluppo di meccanismi di resistenza in popolazioni di organismi nocivi;

Nello stesso decreto sono inoltre fissati ulteriori requisiti minimi da rispettare, quali controlli delle attrezzature per la distribuzione di prodotti fitosanitari, manipolazione e stoccaggio dei prodotti fitosanitari, trattamento di imballaggi e rimanenze di prodotti fitosanitari, applicazione di strategie fitosanitarie sostenibili.

Gli agricoltori saranno quindi tenuti a rispettare determinati principi perseguendo gli obiettivi indicati dalle pratiche di difesa integrata in particolare:

  • rispetto dei volumi massimi di irrorazione (stabiliti dalle Regioni);
  • registrazione delle fasi fenologiche di fioritura e raccolta sul registro dei trattamenti.
  • rispetto dei vincoli dei disciplinari e tenere un registro di carico e scarico del magazzino dei Prodotti Fitosanitari;
  • regolazione (taratura) delle irroratici presso Centri prova autorizzati.

Per l’attuazione della difesa integrata le aziende agricole dovranno quindi conoscere, disporre direttamente o avere accesso a:
1. collegamento per dati meteo;
2. bollettini territoriali;
3. soglie d’intervento delle avversità monitorate;
4. materiale informativo e manuali;
5. strategie antiresistenza;
6. risultati della rete di monitoraggio.

L’Italia è il paese con il minore numero di irregolarità nella produzione agroalimentare in Europa grazie all’impegno trentennale nella difesa integrata, ma fino ad oggi solo chi aderiva a misure agroambientali era in grado di dimostrare l’impegno profuso. Dal 1° Gennaio 2014 l’obbligo di registrare tutte le informazioni di campo si estende a tutte le aziende agricole.

Art. 6 – D. Lgs 150/2012

Il Piano d’azione nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, definisce gli obiettivi, le misure, le modalità e i tempi per la riduzione dei rischi e degli impatti dell’utilizzo dei prodotti fitosanitari sulla salute umana, sull’ambiente e sulla biodiversità. Il Piano, inoltre, promuove lo sviluppo e l’introduzione della difesa integrata e di metodi di pro- duzione o tecniche di difesa alternativi, al fine di ridurre la dipendenza dai prodotti fitosanitari, anche in relazione alla necessità di assicurare una produzione sostenibile, rispondenti ai requisiti di qualità stabiliti dalle norme vigenti.

Gli obiettivi del Piano riguardano i seguenti settori:

  1. la protezione degli utilizzatori dei prodotti fitosanitari e della popolazione interessata;
  2. la tutela dei consumatori;
  3. la salvaguardia dell’ambiente acquatico e delle acque potabili;
  4. la conservazione della biodiversità e degli ecosistemi.